giovedì 17 febbraio 2011

Ascoltando Vendola

Durante i giorni feriali, Mario Rossi credeva davvero alla buona fede di Niki Vendola, nonostante fosse apparso questo http://www.youtube.com/watch?v=AU0v_lt7MbA sul blog di Beppe Grillo. Ma la domenica, mentre passeggiava per le strade serene, si chiedeva se era il caso di appoggiarsi allo scoglio Niki solo perché stava vivendo un’epoca tempestosa.  In quei momenti aveva le energie per pensare all’immediato futuro, e gli compariva in testa l’immagine di una ventola, a causa della somiglianza con Vendola, che girava e girava. La tempesta stava per finire, si diceva Mario, come stava per finire l’enorme scodella di merda che aveva mangiato in tutti quegli anni. E ora l’immagine di quella ventola, che gli compariva in trasparenza davanti agli occhi. Era nitida, così nitida a volte, che doveva sedersi perché non vedeva più il marciapiede. Si alzava solo quando la visione finiva. Una nuova gigantesca scodella di nuovo colma si svuotava sulla ventola per poi venire sparata addosso a lui, soffocandolo. Poi dei tergicristalli pulivano la visuale e lui poteva continuare la sua passeggiata.
Ma mica è sempre domenica, oggi è giovedi e Mario è fiducioso. La scodella sta per finire, pensa, poi il riposo. Oggi il problema non è che non si fida di Vendola, ma è che non capisce un cazzo di quello che dice. Lo stesso Vendola ammette un calo culturale in Italia, che Mario traduce nella necessità di un linguaggio semplice. Dopo così tanti anni di ingozzamento, vuole che Vendola, la sua ancora di salvezza, gli parli come a un bambino, perché vuole capire quello che dice. Mentre ascolta, strizza gli occhi per concentrarsi. Gli interessa davvero quello che dice, perché si domanda quali profondi concetti rendano indispensabile un linguaggio così complesso. Di questi tempi, poi. Alla fine del discorso, distrutto dalla fatica, si stropiccia gli occhi e pensa: «ma PERCHE’ non l’ha detto in quest’altro modo? Con queste 2 parole? A chi vuole far arrivare il suo messaggio? A me o a Leopardi?» Si massaggia le palpebre, cercando di non pensare a niente, e dopo aver riposato gli occhi in silenzio, ecco di nuovo la ventola, che minaccia di compiere il suo sgradito compito.

Mario mentre ascolta Niki Vendola

2 commenti:

  1. Il suo linguaggio è troppo carico di orpelli e si fa fatica ad arrivare al punto.Quello di altri politici è spesso disgustoso e sempre ambiguo e le parole hanno perso il loro significato. Einstein diceva "non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna".
    ..Allora sono loro sono loro che non capiscono o non vogliono che noi capiamo?

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